Giro d’Italia 2021, le indiscrezioni sul percorso (Aggiornato)
Appena finita la stagione sportiva, già dalla conclusione dell’edizione precedente si era subito iniziato a pensare al percorso del Giro d’Italia 2021. Negli ultimi anni è infatti durante la fine dell’autunno che RCS Sport presentava la sua creatura più importante per l’anno successivo, ma in questa stagione sconvolta ovviamente è tutto diverso e non ci sarà conferma prima del 24 febbraio, giorno in cui finalmente si svolgerà la presentazione ufficiale. Mauro Vegni e i suoi stanno tuttavia lavorando, da tempo e ora finalizzando, alacremente per realizzare il tracciato che (ce lo auguriamo tutti) i corridori affronteranno dall’8 al 30 maggio. Al momento l’unica ufficialità riguarda i primi tre giorni, anche se alcune indicazioni di massima sono state date anche sui successivi. La prima è che difficilmente si avranno tappe all’estero, come spiegato dal direttore della Corsa Rosa. La Grande Partenza da Budapest, slittata quest’anno causa coronavirus, è dunque destinata ad essere ulteriormente rinviata fino a quando non sarà finita l’emergenza sanitaria. Per lo stesso motivo, visto quanto successo alla tappa regina della passata edizione, appare francamente controproducente pensare ad uno sconfinamento durante la corsa, anche se alcune ipotesi non sono completamente scartate. Sarà dunque quasi interamente un Giro 100% italiano.
Grande Partenza Giro d’Italia 2021
L’organizzazione del Giro d’Italia 2021 ha comunicato ufficialmente che la Grande Partenza, come avevano anticipato nel corso del tempo le nostre indiscrezioni, sarà in Piemonte. L’edizione numero 104 della corsa rosa scatterà da Torino con una cronometro individuale di nove chilometri: un cronoprologo che assegnerà la prima maglia rosa e deciderà i primi distacchi. Dopo il via dal capoluogo di regione, il Piemonte sarà protagonista anche nelle due giornate successive, con due frazioni confermate. La seconda prenderà il via da Stupinigi per arrivare a Novara dopo 173 chilometri sostanzialmente pianeggianti, mentre la terza, da Biella a Canale, presenta tre GPM nella seconda metà e un finale mosso, che si apre a diverse soluzioni e a eventuali attacchi di finisseur.
Ad avere un importante spazio nel corso delle tre settimane saranno comunque le commemorazioni per i 700 anni della morte di Dante Alighieri. Una ricorrenza che RCS Sport sembra intenzionata, grazie alle partnership con gli enti coinvolti, in ogni caso a mettere in primo piano. Per questo è molto probabile che nel percorso ci saranno anche Firenze, anche se forse non proprio nel capoluogo, e Verona. Inizialmente considerata quasi certa come Gran Finale (in linea con possibile partenza da Desenzano, oppure nuovamente con una breve cronometro), la città scaligera ha visto il proprio ruolo cambiare, come spiegato da il sindaco che ha delinato una tappa in linea con partenza da Ravenna per omaggiare uno dei padri della nostra lingua, portando nuovamente a pensare ad una conclusione a Milano che ormai appare certa, con una cronometro non proprio breve. Era stata ventilata anche l’ipotesi Gorizia, specialmente se con uno sconfinamento (inizialmente escluso) dalla Slovenia, ma non sembrano esserci gli spazi necessari per quest’ultima, che comunque ospiterà quasi certamente una tappa. Tra le ricorrenze previste anche i cento anni di Alfredo Martini, figura di spicco e lume del nostro ciclismo al quale appare doveroso un sentito ricordo passando per la sua Sesto Fiorentino, nonché i 90 anni della Maglia Rosa, che per la prima volta fu assegnata al termine della prima tappa del 1931 a Mantova. Per questo, entrambe risultano compatibili con i festeggiamenti al Sommo Poeta.
Le montagne del Giro d’Italia 2021
Con l’incertezza iniziale della partenza, appariva inizialmente difficile poter immaginare una sequenza definita, ma lungo lo Stivale si sono con il tempo formati alcuni punti che appaiono destinati poi ad essere sapientemente uniti da RCS. Tra le primissime indiscrezioni, per le quali era previsto un sopralluogo già lo scorso anno, c’era l’esordio del Monte Lussari, in Friuli Venezia Giulia, che trovava conferma anche con il passare del tempo, così come c’era la possibilità di riproporre lo Stelvio in qualche modo, ma sono ipotesi che con il passare del tempo hanno perso consistenza. Restando in tema salite, alcuni comuni delle Alpi Bellunesi puntavano ad ospitare due decisive frazioni della corsa, proponendo un arrivo sul Nevegal e una cronoscalata nell’Alpago (area che si era già messa al lavoro per stanziare i fondi per la manutenzione delle strade in Valmorel, Piandelmonte e Ponte nelle Alpi), ma l’emergenza sanitaria e conseguentemente economica sembra ormai aver portato decisamente a cambiare i piani, per cui è puntato su un altro arrivo che avevamo anticipato, ovvero quello di Cortina per sponsorizzare i Giochi Invernali. Tra le proposte c’era anche il Colle Fauniera, che fu tenuto a battesimo da Marco Pantani nel Giro 1999. Quest’ultimo sarebbe potuto essere inserito all’interno della tappa dedicata a Fausto Coppi, sulla scia della omonima Gran Fondo, che tuttavia non sembra confermare il possibile percorso attorno a Cuneo: uno scenario tuttavia che si è complicato con il tempo e ormai appare escluso.
Per quanto riguarda le salite non mancano comunque le possibilità di scelta visto che tra le candidate ad un arrivo c’è anche la Valle d’Aosta con una suggestiva tappa costruita attorno al Monte Bianco, con partenza da Aosta e arrivo a Pila, forse anche con lo sterrato. Il problema di questa frazione è che necessiterebbe lo sconfinamento in Francia e Svizzera per affrontare Piccolo San Bernardo e Col de La Forclaz. Si sarebbe potuto fare un altro omaggio, questa volta a Maurice Garin, per i 150 anni dalla sua nascita ad Arvier, ma ormai sembra che nella regione non si passerà prima del 2022. Interessata anche la provincia di Sondrio, che vorrebbe fortemente un arrivo nella Valchiavenna, forte del successo con la tappa di Montespluga al Giro U23. Sembra essere proprio qui l’ultima tappa di montagna di questa edizione, con conclusione sull’Alpe Motta e un possibile breve sconfinamento in Svizzera, mentre nei giorni precedenti un importante passaggio anche in Trentino Alto Adige, dove RCS Sport ha recentemente effettuato un sopralluogo dell’ultima ora, con l’impegnativo arrivo a Sega di Ala per poi proporre una ripartenza da Rovereto in direzione di Bergamo, oppure di Stradella, per quella che appare essere l’ultima tappa per le ruote veloci.
Sempre più insistenti nell’ultimo periodo, confermato anche da alcune dichiarazioni di enti locali, le presenze nel tracciato, probabilmente nel penultimo fine settimana, anche dello Zoncolan e delle Tre Cime di Lavaredo. Salite che faciliterebbero un eventuale passaggio della corsa anche in Slovenia, che sarebbe stato un modo per cercare di convincere Primoz Roglic o Tadej Pogacar a venire alla Corsa Rosa, magari con una Gorizia – Nova Gorice come riportava la stampa locale, o comunque con un bell’arrivo nella città di confine italiana dopo un circuito transfrontaliero (ed è questo lo scenario che appare essere stato scelto con una tappa da Grado prima del giorno di riposo). Sempre insistente la voce di salite anche in Abruzzo, che ospiterà quasi certamente tre giornate complessive, permettendo così di inserire insidie anche nelle fasi centrali della corsa con un arrivo non più sul Blockhaus (e relativa possibile partenza da Francavilla) piuttosto un traguardo sempre in salita, ma a Campo Felice, che ha preso sempre più quota con il passare delle settimane. Nella stessa regione, in cui un passaggio si è fatto sempre più insistente, c’era anche la candidatura di una cronometro sulla Costa dei Trabocchi, che potrebbe invece slittare al 2022, oppure una più probabile partenza da L’Aquila, plausibilmente a cavallo del primo giorno di riposo, ospitando così la corsa nel suo momento di stacco.
La discesa e la risalita
Tra le varie candidate ad ospitare una partenza o arrivo c’erano anche Borgomanero, per i 300 anni della posa della statua della Madonnina simbolo della città, e Verbania, che avrebbe voluto regalare al suo enfant prodige Filippo Ganna una giornata speciale, magari proprio con una crono che avrebbeo unito le due città piemontesi (ipotesi che con il passare del tempo è tramontata in favore della crono di apertura a Torino, mentre Verbania è prepotentemente tornata di attualità per ospitare la penultima partenza). Sempre in Piemonte si era inoltre parlato anche di Alba, che avrebbe potuto ospitare un arrivo nelle prime giornate, con possibile partenza da Biella, che invece sappiamo sarà collegata a Canale con solo un passaggio ad Alba). Una ricchezza di proposte che aveva da tempo permesso di parlare con quasi certezza della Grande Partenza dalla regione proprio dal capoluogo, magari con tre tappe intere nella regione (non necessariamente consecutive e senza una lunga cronometro), prendendo così il posto di quello che era stato pensato anche come plausibile Gran Finale, che vedrà comunque il ritorno nell’area.
Ad essersi proposte, avendo inoltre già avuto i primi incontri esplorativi, anche Padova (che ospiterà quasi certamente una partenza per dirigersi tuttavia verso le montagne) e le vicine Abano e Montegrotto, per una suggestiva frazione termale (anche in questo caso con la possibilità di una cronometro). In Veneto ci sarebbero anche Noale, Martellago e Mestre tra le opzioni sul tavolo di RCS Sport, ma chiaramente bisognerà fare delle scelte visto l’alto numero di candidate, con la regione che dovrebbe ospitare probabilmente due arrivi e una partenza, non necessariamente consecutivi. Ipotesi queste che tuttavia con il passare del tempo sembrano aver perso consistenza, in favore di un prepotente ritorno sul percorso dell’Emilia Romagna. Le difficoltà economiche e sanitarie di alcune zone del paese avrebbero infatti portato a cambiamenti importanti nel piano iniziale, con la regione di Stefano Bonaccini pronta nuovamente a dare un contributo importante, visto il forte interesse per il ciclismo. Si prevedono dunque due tappe complete in prima settimana, da Piacenza a Sestola e da Modena a Cattolica, e altri passaggi nelle frazioni successive.
Si conferma così una discesa dello Stivale lungo la parte centrale e adriatica fino al giro di boa che sarebbe a Foggia al termine della prima settimana, che in precedenza vedrà anche un primo passaggio in Abbruzzo con una partenza da Notaresco per una tappa che porterà a Termoli. Non ci sarebbe invece la attesa risalita in direzione della zona tirrenica, esclusa già lo scorso anno, mentre la Campania riuscirebbe comunque a riproporre le aree in cui non si è poi transitati nel 2020 (come Sant’Agata dei Goti che si è nuovamente candidata), con speciale attenzione alla zona della Falanghina che aveva da tempo ricevuto il sostegno pubblico del governatore Vincenzo De Luca. L’arrivo nel Sannio vedrà così la corsa impegnata in una non banale frazione verso Guardia Sanframondi, mentre salterebbe invece un inizialmente non escluso, seppur fumoso, passaggio nel Lazio, che sarebbe stato il logico collegamento per portare la corsa verso Nord.
Dalla Campania si dovrebbe infatti rapidamente risalire dopo un trasferimento in Abruzzo, dove ci dovrebbe essere il giorno di riposo, per poi passare in Umbria. Quella che inizialmente sembrava una certezza, ovvero la cronometro da Foligno a Perugia, ha perso vigore con il passare del tempo in favore di due tappe distinte con partenza e arrivo in queste località, tanto che appare ormai certo ci saranno ormai solo due cronometro lungo lo Stivale, mentre è saltato anche l’arrivo a Gualdo Tadino. Da lì ci si muoverebbe verso la Toscana (che potrebbe ospitare due giornate di corsa con Sesto Fiorentino, pronta ad omaggiare Alfredo Martini, e la zona del senese, con i suoi impegnativi sterrati, sempre più insistentemente vociferati e plausibile arrivo a Montalcino, come possibili opzioni da tempo emerse, mentre ormai appare scemare sempre più una possibile cronoscalata al Monte Morello).
Dopo gli sterrati Senesi si ripartirebbe proprio dal capoluogo di provincia in direzione del ritorno in Emilia, con conclusione a Bagno di Romagna e la ripartenza poi verso il veneto e le montagne, grandi protagoniste soprattutto nelle ultime sette giornate di gara che prevedono, oltre ai già citati in Friuli, Veneto e Trentino, anche il ritorno in Piemonte (in particolare con l’Alpe di Mera), che si alternerà con la Lombardia, dove si concluderà la corsa con una cronometro non troppo breve.
Possibile Percorso Giro d’Italia 2021
1. 8 maggio: Torino – Torino ( 9km, crono) *
2. 9 maggio: Stupinigi – Novara (173km) *
3. 10 maggio: Biella – Canale (187km) *
4. 11 maggio: Piacenza – Sestola
5. 12 maggio: Modena – Cattolica
6. 13 maggio: Genga – Ascoli
7. 14 maggio: Notaresco – Termoli
8. 15 maggio: Foggia-Guardia Sanframondi)
9. 16 maggio: Castel di Sangro – Campo Felice
riposo
10. 18 maggio: L’aquila – Foligno
11. 19 maggio: Perugia – Montalcino
12. 20 maggio: Siena – Bagno di Romagna
13. 21 maggio: Ravenna – Verona
14. 22 maggio: Cittadella – Zoncolan
15. 23 maggio: Grado – Gorizia
riposo
16. 25 maggio: Sacile – Cortina
17. 26 maggio: Canazei – Sega di Ala
18. 27 maggio: Rovereto – Stradella
19. 28 maggio: Busto Arsizio – Alpe di Mera
20. 29 maggio: Verbania – Alpe Motta
21. 30 maggio: Senago – Milano (crono)
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